20 gennaio 2015

Quando il tempo non basta mai

foto di MrsPeggottyArts
L’anno è iniziato da poco e spesso in questo periodo si compila la lista dei buoni propositi da mettere in atto, una TO DO LIST omnicomprensiva, che ci aiuti a non perdere di vista i nostri progetti e perché no, a spaziare un po’ con l’immaginazione.
Ognuno ha il proprio modo per organizzare il tempo e portare a termine gli obbiettivi, ma, in un modo o nell’altro siamo tutti vittime della procrastinazione senza, a volte, neanche rendercene conto.
Questo articolo non vuole essere la risposta universale (che come tutti sanno è 42) alla perdita di tempo, ma, semplicemente, un modo per riportare l’attenzione su ciò che veramente ci interessa.

Anni fa trovai una cartolina pubblicitaria in un bar, con su scritta una frase breve ma molto efficace: “Are you doing something important right now?” (n.d.t. Stai facendo qualcosa di importante in questo momento?). Ho tenuto questa cartolina sulla mia scrivania per tantissimo tempo, fino a non notarla quasi più. Ma ogni tanto quel piccolo cartoncino patinato, attirava la mia attenzione, distogliendola da ciò che stavo facendo e quella semplice domanda mi rimbalzava nella testa e mi riportava sulla retta via. A volte basta davvero poco per ritrovare ciò che ci sembra di aver perduto, sia essa l’attenzione, la motivazione, lo slancio o persino l’entusiasmo.
Ultimamente una persona a me molto cara mi ha consigliato di recuperare l’entusiasmo per far funzionare il negozio della mia famiglia. E continuo a chiedermi: “Sì, ma come?” Al momento non ho ancora trovato una risposta, forse perché sono troppo concentrata sulla domanda, o forse perché trovarla e metterla in atto, significherebbe rischiare una sconfitta che non voglio portarmi sulle spalle. A volte il problema fondamentale del non portare a termine qualcosa è proprio quello di aver paura del risultato.
Tempo fa ho scritto su queste stesse pagine di come l’impegno e lo sforzo da soli possano  tramutarsi velocemente in testardaggine e farci venire a noia ciò che più ci piace, se non poniamo come fondamento l’amore.
Oggi mi sento di aggiungere che è necessario essere organizzati sia nella pratica sia nella mente.
Quando ero ragazzina lessi “Il mondo di Sofia” e mi rimase impresso nella memoria un brano in cui Sofia, dopo aver letto che Aristotele “decise di mettere ordine nell’esistenza”, si guardò intorno e mise in ordine la sua stanza, comprendendo quanto l’ambiente attorno a lei fosse essenziale per poter mettere in ordine anche i propri pensieri.
Questo non significa che necessariamente si debba lavorare in un ambiente lindo e pulito come un laboratorio, visto che molte persone, soprattutto creative, hanno l’esigenza di essere circondate da cimeli e cianfrusaglie, che donano loro ispirazione e riempiono il loro “mondo immaginario”, ma che per portare a termine un lavoro o un progetto, è spesso fondamentale mettere in fila i propri pensieri: sapere dove si vuole arrivare e da dove si deve partire.  
Un altro libro, letto recentemente, spiega un metodo per porre un ordine direi definitivo nei luoghi in cui viviamo: ne “Il magico potere del riordino” l’autrice punta non su cosa buttare, ma su cosa ci fa veramente piacere tenere, ciò che veramente amiamo e da cui vogliamo essere circondati. Eliminare il superfluo e tenere solo ciò che ci serve per raggiungere il nostro scopo, può essere un ottimo punto di partenza per portare a termine i nostri progetti. E così si chiude il cerchio con 4 parole chiave che presuppongono un’azione: amore, organizzazione, impegno, entusiasmo.
Ci sono tantissimi metodi per organizzare il proprio tempo, dal pomodoro, alle agende (io uso questo metodo, molto semplificato, e ho iniziato a seguirlo insieme a un’amica, verificandoci a vicenda i risultati raggiunti), alle app che sincronizzano i calendari, a quelle dove prendere nota di tutto, alle to do list, e chi più ne ha più ne metta, ma se prima di aprire account su ogni piattaforma o imbatterci nella redazione di un’agenda dettagliata, non facciamo ordine nei nostri pensieri, stabilendo il risultato che vogliamo raggiungere, temo che tutto lo sforzo impiegato per organizzare il nostro tempo, potrebbe tramutarsi paradossalmente in una perdita del tempo stesso. E per fare ordine dobbiamo comprendere ciò che davvero amiamo, discriminando così tra ciò che è superfluo e ciò che invece va conservato e portato avanti.
Credo sinceramente che avere intorno ciò che amiamo, fare ciò che amiamo (nei limiti a noi concessi), in un luogo a noi consono, una stanza tutta per sé dove poter finalmente mettere in linea tutti i buoni propositi e i progetti e portarli a termine, sia una conquista a portata di mano di ognuno. E afferarla è un’azione talmente tanto semplice che richiede un solo gesto: allungare la mano, metaforicamente parlando. Ma quel piccolo e unico gesto, che sembra lo sforzo più grande che possa esistere, in realtà è solo un’attitudine mentale, un’idea: non esiste nulla di più leggero, malleabile, fluttuante e facile da concepire!

Alcuni link
>>>Dal blog di Etsy:

>>> Printable planner da Passion Planner

>>>Dal blog di Gioia Gottini









scritto da Giada di GingerLab




Giada ha i capelli rossi e il sorriso pronto, lavora nel negozio di antiquariato di famiglia e buca animaletti (di plastica!) per farne delle spille che vende nel suo negozio Etsy.
E’ nota nel forum EIT per gli interessanti aneddoti raccontati col suo tono scanzonato, lo stesso che ha messo a nostra disposizione in questo blog per raccontarci quello che succede nel mondo EIT.




2 commenti:

  1. Giada stupendo e utilissimo questo articolo, grazie!!!!
    La cartolina sulla scrivania “Are you doing something important right now?” è un ottimo modo per concentrarsi sul "qui e ora" che di solito sta seppellito soffocante tra i "farò" e i "facevo".
    Poi ogni donna (e anche ogni uomo) dovrebbe leggere "Una stanza tutta per sè", rivelatorio e motivante !!!
    Grazie per aver messo la mia stampa a corredo di questo bell'articolo, mi sono gonfiata come un pavone!!!:-***

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